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La scienza non è sempre stata imparziale e in passato ha abbracciato, talvolta rafforzandoli, stereotipi razziali e sociali. Per secoli gli scienziati hanno classificato gli esseri umani in base alle caratteristiche fisiche e, soprattutto, intellettuali: ci sono uomini intelligenti e non, razze intelligenti e non, ceti sociali e lavori degni solo di chi è intelligente. Stephen Jay Gould ripercorre la storia del razzismo scientifico e dei goffi tentativi di calcolare quell'entità sfuggente che è l'intelligenza. Fin dalla sua prima edizione "Intelligenza e pregiudizio" è stato accolto come una risposta sferzante a tutti coloro che hanno catalogato gli individui e le razze in base a presunte capacità intellettuali innate.